la provincia dell'uomo by elias canetti

la provincia dell'uomo by elias canetti

autore:elias canetti [canetti, elias]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Adelphi
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


1952.

Ogni due settimane lo assale il pensiero degli Uomini a termine.

(*) Come continuano tranquillamente la loro vita in lui! Come gli sono riconoscenti che egli lasci loro tempo! Sanno che lui non li abbandonerà mai, che non potrà mai dimenticarli. Vogliono esaurire in lui la loro esistenza e per questo hanno bisogno di un po’ di tempo. Lui vuol bene a ognuno di loro e pensa con stupore al periodo della sua vita in cui abbozzò i personaggi con odio e amarezza. Da dove gli viene tanta tenerezza, perfino per quelle ombre?

Si può aver conosciuto tre o quattromila persone, si parla sempre di sei o sette.

(*) Die Befristeten?Gli uomini a termine* è un dramma di Canetti rappresentato per la prima volta nel 1956 N.d.T.

Certe cose si notano soltanto perché non sono collegate a niente.

Gli avvenimenti del 1759 ad Everton fanno capire che la predicazione di John Wesley e dei suoi selvaggi seguaci crea masse di moribondi, di dannati che si agitano nella paura delle conseguenze della loro morte.

Dalle descrizioni del Journal si penserebbe a un campo di battaglia, ma immaginato o finto, per così dire, un campo di battaglia provvisorio, che viene finto per sfuggire a quello vero. Per questo Wesley va senza dubbio paragonato ad un condottiero, a uno che dà gli ordini e il segnale della battaglia, la battaglia di una massa sola, che va da sé al massacro.

Eppure questa situazione è dominata dall’idea che lo spettacolo del massacro abbia effetto salutare e salvi dalla vera rovina.

Ogni volta che vedevano il cielo aperto, era così pieno che avevano un solo desiderio: trovarci posto.

Si possono sentire in sé tutti i fanatismi? Non si escludono fra loro?

Ficca il naso in tutte le sette; forse è un comunissimo inquisitore.

Gli storici il giorno del Giudizio Universale.

Quali forchette, quale carne e chi è che ci arrostisce?

Nell’osservazione psichiatrica delle persone c’è qualcosa che ferisce, e quell’elemento si trova più nella classificazione dell’abnorme che nella sua semplice constatazione. Non c’è più una vera norma; tra quelli che hanno giudizio e esperienza si è ormai affermata la convinzione che tutti, che tutto, in qualche modo, è abnorme.

Il valore di questa conoscenza sta nel promuovere il sentimento per la peculiarità unica di ogni uomo: si vorrebbe stimare, amare e proteggere ogni singolo, anche se il suo modo di comportarsi non è comprensibile né prevedibile. – Invece, lo psichiatra, che crea categorie dell’abnorme, a cui preme innanzitutto la classificazione e poi la guarigione, toglie al paziente, tanto spesso umiliato, anche la sua peculiarità. Questo potere di raggruppare gli altri non viene percepito dolorosamente solo dalla vittima; vederlo all’opera e non poterlo annullare e opprimente persino per l’osservatore partecipe.

A partire da una certa età ogni furbo appare pericoloso.

Sa sempre in anticipo che cosa ci sarà sul giornale: perciò deve leggerlo con la massima attenzione.

Sa provocare perfino l’odio di una zanzara.

Questa storia, che consiste principalmente in diaboliche crudeltà, – ma che cosa me ne importa di questa storia, a me che non ho niente in comune con nessuna delle sue



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